tratto da.. http://biografieonline.it/
venerdì 12 febbraio 2010
Auguri Peter
Peter Brian Gabriel, l'artista multimediale più discusso del pianeta, è nato a Cobham nel Surrey, Inghilterra, il 13 febbraio 1950. Malgrado la sua immagine di uomo rotto a tutte le diavolerie e uso a maneggiare tutti i marchingegni offerti dalla tecnologia contemporanea, è nato e cresciuto in campagna, andava a scuola in bicicletta e giocava nei campi insieme ai figli dei contadini.
Non che non fosse un visionario già da piccolo. Chi lo ha conosciuto bambino, sa bene che il piccolo Peter era dotato di una tale fervida immaginazione da essere addirittura autonomo nei giochi, arrivando ad visualizzare con facilità scene di battaglie in miniatura nei campi adiacenti l'abitazione dei suoi genitori. Qualcuno ha poi visto un nesso fra questi primi giochi infantili e lo stampo autobiografico che presentano alcune canzoni, come la grande suite, dal titolo "Supper's Ready", dell'album "Foxtrot", della durata di un'intera facciata di Long Playing.
I genitori, ad ogni modo, tenevano particolarmente al fatto che Peter avesse un'educazione completa su tutti i fronti, ed ecco che lo spediscono a prendere lezioni di pianoforte, nella speranza che quello strumento, così carico di storia e di composizioni sublimi, potesse indirizzarlo verso i più alti lidi della musica occidentale. Ma il piccolo ha altre inclinazioni. Non sembra tanto portato a pigiare tasti e a studiare scale, ma è attratto verso la batteria, strumento decisamente più fisico e immediato. Il ritmo è un aspetto della musica che ha sempre affascinato Gabriel, una costante che si è portato dietro anche nella successiva e pionieristica esplorazione della musica etnica.
I suoi artisti preferiti del periodo? Semplice, il meglio del meglio della musica internazionale: Otis Redding, James Brown, Nina Simone la musica soul in generale, e poi i Beatles (l'album di debutto dei Beatles fu il primo album acquistato da Peter), e poi ancora i Bluesbreakers di John Mayall (il primo concerto visto da Gabriel) e ancora il beat dei Kinks, Yardbirds e Rolling Stones e così via.
La scuola dell'obbligo è invece rappresentata per il musicista da un classico college privato, un'esperienza che ancora oggi, qualora qualcuno osi ricordargliela, non manca di inorridire l'artista. In effetti, i college di allora non erano certo pensati per sviluppare la creatività degli alunni di talento, ma semmai di reprimerla ed indirizzarla verso forme rassicuranti e accademiche. Solo la sua passione per la musica alleviò l'opprimente e disciplinata vita del college.
Durante le vacanze estive andava quasi sempre nella casa vittoriana del nonno, ripresa poi nella canzone "Musical Box", dove insieme alla sorella Anna amava rovistare nel solaio, in un baule ricco e incredibilmente pieno di vecchi costumi, che Gabriel non mancava di indossare, attratto dalle possibilità offerta dall'idea di cambiamento o disvelamento della propria personalità che la maschera teatrale offre.
Da quelle prime esperienze prende corpo appunto la sua passione per la rappresentazione teatrale, una forma che gli permette di esprimersi attraverso mille travestimenti; gli stessi, si può dire, che quando diventerà un artista a tutto tondo saranno una peculiarità inconfondibile del suo fare musica, o meglio del suo modo di "rappresentare" la musica. Un modo che si estrinsecò al suo massimo grado nei Genesis, un gruppo inizialmente chiamato, quando Peter Gabriel era già incluso nella "line-up", Garden Wall.
Dopo altri cambiamenti di nome, nel 1967 (ancora studenti e minorenni!), i Genesis firmano un contratto con la Decca.
Nel 1968 esce il primo singolo, "Silent Sun", il quale non sollevare alcun tipo di clamore e viene tuttalpiù osservato con benevolenza solo dagli addetti ai lavori o dagli appassionati più attenti e curiosi di novità. Il problema, a giudicare con il senno di poi, è che il gruppo non aveva ancora sviluppato una fisionomia riconoscibile. Nel marzo 1969 esce infatti, ancora sotto l'egida della Decca, "From Genesis to revelation", un album ispirato ai più conosciuti Moody Blues, Nice, al folk rock di Cat Stevens e ai Family, dal quale fra l'altro Gabriel s'ispirò in seguito moltissimo per il modo di cantare ed usare la voce.
Nell'ottobre 1970 esce l'album "Trespass" con un pezzo in esso contenuto, dal titolo "The Knife", ben costruito e veramente originale per l'epoca. Rappresentato dal vivo, arriva a toccare ben diciannove minuti, mostrando finalmente il volto inedito di un Gabriel camaleontico. Nella storia incalzante di "un rivoluzionario in preda ad un delirio di potere", l'artista trasforma il personaggio della canzone in un aggressivo animale da palcoscenico che sprigiona tonalità gutturali e selvatici vibrati alla Roger Chapman, il leader dei sopracitati Family.
I Genesis, dunque, divengono grazie a Peter Gabriel un caso unico nel panorama turbolento e variopinto del rock dell'epoca, pur nelle difficoltà materiali rappresentate dall'instabilità professionale dei componenti. La formazione classica, andatasi faticosamente costruendosi per un decennio, si formò infatti solo nel 1972 con l'uscita dell'album "Nursery Cryme" (un album che rappresenta anche uno degli apici della carriera trasformistica di Gabriel), cessando però di esistere già nel 1975, con la fuoriuscita di Gabriel stesso, desideroso di intraprendere nuove e solitarie strade. Il carismatico Gabriel verrà sostituito dal più "corretto" Phil Collins.
Ad ogni modo, dopo un lungo periodo in cui il musicista sperimenta varie soluzioni nell'ambito del Pop, qualche tempo dopo insieme all'ex-Genesis nasce la "world music". Gabriel è fra i primi a dedicarsi a quel filone, il cui termine, oggi tanto di moda, suole definire una musica che tenta di uscire dalle secche della tradizione occidentale per innervarla di ritmi e sapori tratti dalle altre culture.
Per fare ciò, Peter Gabriel ha anche creato una sua propria casa discografica, dedita a raffinate quanto esoteriche produzioni, denominata significativamente "Real World. Un'etichetta che ha avuto il coraggio di pubblicare, in nome della rivalutazione delle tradizioni locali che l'attenzione alla musica etnica porta con sé, dischi di artisti dei paesi più negletti dalla normale attività discografica, fra i quali si può anche annoverare, per dirne una, anche la Sardegna con i suoi "Tenores de Bitti" (un gruppo che canta canzoni popolari senza l'ausilio di strumenti).
Come si vede, un repertorio tutt'altro che facile o commerciale e che anzi alcune volte sfiora l'atteggiamento auto-punitivo.
Per questo motivo, quando si ascolta un'opera di Gabriel, vien fatto di pensare di trovarsi di fronte a qualcuno che ha il desiderio di scardinare i soliti luoghi comuni, un artista che ha voglia di confrontarsi con altre tradizioni e altri ritmi.
tratto da.. http://biografieonline.it/
tratto da.. http://biografieonline.it/
Here Comes The Flood, testo tradotto in Italiano
Arriva Il Diluvio
Quando la notte mostra
i segnali, nelle radio aumentano
tutte le strane cose
vanno e vengono, come preallarmi
Stelle di mare insabbiate non hanno posto dove nascondersi
aspettando ancora l’alta marea pasquale
Non c’é nessuna direzione, non possiamo
neanche scegliere un lato.
Prendo la vecchia via
le spalle vuote, attraverso le acque
sulle alte scogliere
stavano invecchiando, figli e figlie
Il mondo di giada sotterraneo stava cavalcando alto*
onde d’acciaio scagliavano metallo nel cielo
come unghie che affondano nelle nuvole, la pioggia
era calda e inzuppava la folla.
Signore, arriva il diluvio
Diremo addio alla carne e al sangue
se ancora i mari saranno silenziosi
in ogni sopravvissuto
ci saranno quelli che diedero la loro isola per sopravvivere
Bevetelo tutto, sognatori, vi state prosciugando.
Quando il diluvio chiama
non hai casa, non hai muri
nella burrasca
Sei un migliaio di menti, in un lampo
non aver paura di piangere per quello che vedi
gli attori sono andati, restiamo solo io e te
se molliamo prima dell’alba, loro
useranno tutto quello che noi eravamo.
Signore, arriva il diluvio
Diremo addio alla carne e al sangue
se ancora i mari saranno silenziosi
in ogni sopravvissuto
ci saranno quelli che diedero la loro isola per sopravvivere
Bevetelo tutto, sognatori, vi state prosciugando.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
11 commenti:
Cess...Peter Gabriel 60 anni!!!!Mamma mia...Bé, se penso a quanti ne ho io...A ben ragione! Cavolino, fossi brava come lui. che geniaccio.
Loro sono Immortali, giusto?
Notte adam
Lilly
SAdamus
Che bello il post e questo meravigliosi video , di questo grande artista Gabriel ..sono un appassionata di musica e progressi verock nostalgico.
Grande estimatore pertanto dei Genesis e del suo indiscusso genio Peter Gabriel.
Il mitico Gabriel sappiamo che è diventato un innovatore poliedrico musicalmente(Real Word)...vengo al dunque ...mi sfugge da anni un brano che ascolto spesso e che non riesco ad ricordare .. molto bello ...è ritmatissimo con effetti elettronici viene cantato inizialmente da una donna e poi ripreso magistralmente dal nostro Peter,l'ho risentito cerca 7 mesi fà durante il programma "Sereno variabile" all'ora di pranzo...Come si fa a non ammirarlo?
Faceva davvero spettacoli quando si travestiva durante i concerti,non dimentichiamo che lui e figlio di artisti e per questo ebbe la bella idea di usare i costumi teatrali che custodiva nella sua casa.
LO faceva perchè faceva parte delle coreografie dei loro concerti ma anche un modo per catturare l'attenzione del pubblico con atteggiamenti e travestimenti tipici di un front-man indimenticato ed indimenticabile.
Recuperò tutto quello che sapeva di arte e teatro per metterlo a disposizione dei concerti .
E un grande.. un grande artista rimane sempre un grande artista, qualunque cosa faccia, anche a 60 anni e un grande .
Ma oltre questa dote canora quallo che le fa onore è che e' anche noto per il suo costante impegno umanitario.
AUGURI GABRIEL ......
BUONA NOTTE ADAM
CIAOOOOOOOOOOOOOOO LINA
Eh eh lo sapevo già ... pazzesco però,come passa il tempo !!! L'adoro !
Grazie big Adamus per questo bellissimo omaggio a Peter Gabriel, un grande artista !
buone ninne !
Naturalmente auguri anche da parte mia...
Ti invito a ritirare la coppa dell'amicizia sul mio blog dei premi.
Bacio
Mi unisco agli auguri per il grande Peter Gabriel... a me piace moltissimo anche "Shock The Monkey"
Un abbraccio adamus e buon week-end!
Allora auguri a Peter Gabriel!! Anche se non è tanto il mio genere preferito...Buon Compleanno!
Che coetaneo che abbiamo eh?!
Vai sul mio blog dei premi al post del 13.02: c'è qualcosa per te.Buona giornata
Uhhhh:"Shock The Monkey"..Bellissima, credo di avere una cassetta da mangianastri stipata da qualche parte con questa canzone...
Ciao
fratellone, che fai dormi ancora?
Tutto bene?
Lilly
Ciao Adamus,e si è veramente un grande,bello il tuo post e grandioso video.
Buon fine settimana Amico.
Ciao Adamus , auguro a te e alla tua Sposa un bellissimo San Valentino e buon fine settimana!!!
Un abbraccio
mamma mia quante notizie su questo artista che, onestamente, non conosco molto...in fatto di fantasia, però, potrei dargli la mano!!! :-)
Posta un commento