martedì 2 marzo 2010

La leggenda di Re Laurino

 ROSENGARTEN IL GIARDINO DELLE ROSE

Laurino era il re dei nani e aveva il suo regno sulle montagne delle Dolomiti. Di lui si innamorò nascostamente la valchiria Sittlieb, che era al suo servizio come cavaliere e per lui creò nel suo giardino il più bel roseto che mai si fosse visto. Ma Laurino si era innamorato di Similde, una fanciulla nobile, così bella, che per darla in sposa il padre indisse un torneo, al quale re Laurino fu escluso perché era un nano. Laurino non potendo rinunciare alla donna che tanto amava, indossò il cappello dell'invisibilità e la rapì. La condusse nel suo castello e la rinchiuse nel bellissimo roseto colmandola di attenzioni. Sittlieb saputa l'intenzione di Laurino di sposare un'altra donna, fuggì col cuore infranto e si recò da una maga per farsi fare un sortilegio e poter diventare come un uomo, ma la magia prevedeva che non sarebbe mai più potuta tornare nel giardino da lei creato o avrebbe perso la vita.Mentre Similde era prigioniera nel roseto di Laurino, Hartwig, il cavaliere che l'aveva protetta nel bosco una volta che lei si era persa e che di lei era innamorato, partì alla volta del giardino per liberarla. Al suo ingresso trovò delle ninfe che gli dissero che solo un bambino o un giullare sarebbero potuti entrare nel giardino e si aspettavano da lui un canto. Il giardino, infatti, era circondato da un sottile filo di seta, e chiunque l'avesse sfiorato, avrebbe fatto accorrere tutta la guardia di re Laurino. Egli declamò la poesia per Similde e gli fu detto il vero motivo per il quale era stata rapita. Non essendo in grado di fare nulla per lei, decise di tornare dal suo padrone e raccontare la verità, che Similde sarebbe stata liberata, qualora a Laurino fosse stato dato modo di partecipare al torneo con l'imparzialità che si doveva ai cavalieri. Nel frattempo Sittlieb era entrata a far parte della corte di Re Teodorico come guerriero del re. La magia e il fatto che ella non si non toglieva mai l'elmo le permisero di non essere riconosciuta come la valchiria che aveva lavorato per il re dei Nani. Il Conte, padre di Similde, sdegnato, non aveva comunque voluto accettare la partecipazione di Laurino al torneo, e Hartwig si vide costretto a chiedere l'aiuto di Re Teodorico per liberare Simile. Teodorico accettò, considerando una facile l'impresa di penetrare nel regno dei nani per liberare la fanciulla, pur sapendo che Laurino era in possesso di arti magiche, quali una cintura che gli dava la forza di dodici uomini, una corazza impenetrabile e il cappello che lo rendeva invisibile, grazie al quale aveva appunto rapito la fanciulla. La via d'accesso per i monti del Rosengarten era nota per essere inaccessibile, ma il cavaliere con l'elmo disse di esserci già stato. Re Teodorico decise che sarebbe stato lui a guidarli, e lo obbligò anche quando il cavaliere si mostrò contrario predicendo la propria morte. Giunti al roseto, Teodorico, tagliò il filo di seta che lo circondava, e subito gli apparve davanti re Laurino in persona che iniziò con lui un duello cruento. Re Laurino si fece invisibile e si avvantaggiò, ma Re Teodorico riuscì ad afferrarlo, e togliendoli cintura, cappuccio e armi, lo sottomise. Liberata Similde, ella disse che re Laurino era di nobile animo e che l'aveva trattata sempre con cura e amore. Chiese così a Re Teodorico di noti umiliarlo oltre e di lasciarlo andare. Questi allora tese la mano a Laurino e gli offrì la pace. Fu organizzato un grande banchetto nel salone nella cavità delle montagne.Ma dopo la mezzanotte, quando tutti erano andati a dormire, un minatore svegliò Laurino, perché un cavaliere del re Teodorico si aggirava per il roseto con l'intento di penetrare nelle montagne con intenti malvagi. Subito i nani lo fronteggiarono, ma i rumori destarono Re Teodorico che pensò ad un tranello e fece brandire ai suoi le armi. Laurino pensò allora ad un'intesa tra Teodorico e il cavaliere contrario alla pace e quindi si riaprirono le ostilità. Ancora una volta gli uomini di re Teodorico avevano avuto la meglio, ma il cavaliere con l'elmo pretendeva la libertà di re Laurino arrivando a sfidare lo stesso re Teodorico a duello. Ferito, gli venne tolto l'elmo e si scoprì che era una donna, la valchiria Sittlieb, che rimasta fedele a re Laurino stava morendo a causa del sortilegio. Nel frattempo Hartwig aveva portato al sicuro Similde, promettendole di difenderla per sempre, proposta che Similde accettò e visse così il resto della sua vita felice accanto al cavaliere che l'aveva salvata. Terminò così la guerra nel roseto e re Laurino fu condotto prigioniero da re Teodorico. Dopo un lungo periodo Laurino riuscì però a liberarsi e a tornare alle sue montagne ove, colto da profonda tristezza, e non trovando più i suoi, fece pietrificare il roseto intero e pronunciò una formula magica in forza della quale le rose non potevano essere più viste né di giorno, né di notte. Ma dimenticò il crepuscolo, perciò da allora ad ogni tramonto, riappaiono tutte le rose tingendo di un meraviglioso rosa l'intera montagna, chiamata appunto Rosengarten.


23 commenti:

Nicole ha detto...

Mi piace leggerti, perché un po' scopro cose da me ignorate...altre ricordo cose accantonate.
Sei prezioso insomma.

(^_^) ha detto...

Oioi gli occhi, anche tu non scherzi mica! Mi volete orba prima del tempo. Se scrivi più grande sai COSì MAGARI, SU SFONDO BIANCO, RIESCO A LEGGERMI TUUTA LA STORIA....Ahahahahha
Lilly
PS con gli occhi quadri

Nonna Gianna ha detto...

Ciao adamus,volevo fartelo notare anchio i miei
occhi,non vedono piu' che fatica,Comunque bello
il post molto interessante,io ho sempre da
imparare.Ciao gianna.

Nonna Gianna ha detto...

Volevo farti i complimenti,per la bellissima
Foto Il giardino delle rose..

adamus ha detto...

Grazie Nicole. Lilly ho ingrandito il tutto,ora puoi leggere anche Tu!
Grazie Gianna,Ciao.

(^_^) ha detto...

Se vuoi passa da me c'é un mio racconto su il mio Elfo, Leyolen...
Ciaooooooooooo
Lilly

Gianna ha detto...

Le leggende, in linea di massima, sono sempre commoventi.
Buona notte Adam, senza Ballarò, che tristezza!

adamus ha detto...

Ok Lilly, passerò. Stella,portiamo pazienza e guardiamo zelig,2 risate e poi a nanna! baci.

Unknown ha detto...

grazie per avermi ricordato questa leggenda e questi luoghi fantastici.anche il piano di Einaudi è insuperabile. buona notte

Francesca ha detto...

Ciao bella leggenda non la conoscevo, anche la musica è molto suggestiva.

adamus ha detto...

Ciao Alessandra,grazie a Te della visita,ora passo a trovarti.
Francesca..pensa che Ludovico Einaudi e il nipote del Presidente della Repubblica Italiana Luigi Einaudi. Suona divinamente bene. Ciaoooooo !

Mena ha detto...

Sei unico!!!!!!!!!!
Leggerti oltre che essere un piacere mi dà sempre delle belle emozioni.
Baci

(^_^) ha detto...

Sappi che ieri l'ho letto tutto il post ed é veramente bello, con un finale a dir poco poetico!
buona giornata adamus

adamus ha detto...

Mena..grazie, anche Tu sei unica, Ciaooooooo.

adamus ha detto...

Lilly,brava Bambina eh..eh.., abbracci.

(^_^) ha detto...

Eh eh...ERO BAMBINA...Ora sono un pò cresciuta, e non faccio più le treccine!!! Metto il burqa va che é meglio!!!
Ciao simpaticone, fossi là ti tirerei le guancciotte
Lilluzza

gaetano ha detto...

Ciao cara Adamus, innanzitutto complimenti peri il blog. Io amo la montagna a tal punto da pensare che la vera montagna non è un luogo fisico, ma un pianeta dell’anima. Conoscevo la leggenda è mi è piaciuto molto leggerla. Nella vallata Agordina, quando Febo, ritorna con il suo carro nel tardo pomeriggio, sopra il monte civetta si possono osservare sbocciare quelle belle rose e, sembra che anche quel dio pagano fermi i suoi destrieri e si bei di sì fatto incanto.
:-)
Un caro saluto Gaetano.

adamus ha detto...

Gaetano,grazie,con il Tuo contributo hai valorizzato ulteriormente il post. Ti auguro una buona giornata e felice vita.

Linasolopoesie ha detto...

ADAMUS
GrazIE degli auguri che mi hai nasciato nei commenti x il mio compleanno .
Che dire bella riflessione la tua .....
E' proprio nei giorni neri che dobbiamo avere gli occhi sulla luce che vive dentro di noi e che ci permetterà di dipengere la nostra Vita di rosa...
Dobbiamo desiderarlo.. ardentemente..
Dobbiamo reagire pensando che la nostra Vita è davvero il dono più prezioso chedobbiamo difendere.. amare e coccolare.. perchè tutti.. ma proprio tutti siamo pietre preziose senza valore... cioè non esiste il corrispettivo giusto per quantificare il valore della nostra Vita...
Prima lo capiremo e prima tutto ci apparirà diverso..GRAZIE DI NUOVO
Un bacione LINA

Nou ha detto...

Ciao Adamus, ho letto, ho guardato, ho ascoltato: sono stata bene, qui.
Anche noi abbiamo due cani e due gatti.
Un bastardino di nome Pepo molto vecchio, non si sa bene quanto perché lo abbiamo raccolto da adulto,e un golden retriever che si chiama Sophia. Sono bellissimi, come i tuoi. Poi le gatte Molly e Wizzy che condividono e anche condizionano la nostra vita come noi la loro.
Buona giornata e grazie di essere passato da me

adamus ha detto...

Ciao Lina...sei grande,augurissimi!

adamus ha detto...

Nounours , hai ragione,le Nostre bestiole impegnano molto,ma ci ricambiano con tanto tanto affetto. Ciao Buona giornata.

Gianna ha detto...

Io sono...
ma
tu sei...