giovedì 28 maggio 2009

Jimi Hendrix


Jimi Hendrix il più grande Chitarrista di tutti i tempi!


James Marshall Hendrix (Seattle, 27 novembre 1942 – Londra, 18 settembre 1970) è stato un chitarrista e cantante statunitense. È considerato uno dei più grandi chitarristi della storia della musica, oltre che uno dei maggiori innovatori nell'ambito della chitarra elettrica: durante la sua parabola artistica, tanto breve quanto intensa, si è reso precursore di molte strutture e del sound di quelle che sarebbero state le future evoluzioni del rock (come ad esempio l'hard rock) creando un'inedita fusione di blues, rhythm and blues, rock and roll, psichedelia e funky.


Secondo la classifica stilata nel 2003 dal Rolling Stone Magazine è lui il più grande chitarrista di tutti i tempi.


La sua esibizione in chiusura del festival di Woodstock del 1969 è divenuta un vero e proprio simbolo: l'immagine del chitarrista che, con irriverente visionarietà artistica, suona l'inno nazionale americano in modo provocatoriamente distorto è entrata di prepotenza nell'immaginario collettivo musicale come uno dei punti di svolta nella storia del rock.


L'adolescenza e gli inizi

Nacque come Johnny Allen Hendrix al King County Hospital di Seattle, nello stato di Washington, USA, da madre di origini cheyenne e padre afroamericano. Fu in seguito ribattezzato James Marshall dal padre. Il piccolo Jimi passò l'infanzia in un quartiere disagiato ed ebbe l'infanzia funestata dal divorzio dei suoi genitori, avvenuto quando aveva appena 9 anni: a seguito di ciò fu affidato alla nonna paterna, Nora Rose Moore, in quel momento l'unica persona in grado di garantirgli un minimo di stabilità. Nel 1958 sua madre morì: fu proprio in quel periodo che Jimi ebbe la sua prima chitarra.


La scoperta dello strumento fu per lui come un'illuminazione.


Poco interessato alla scuola, che lascerà prima del diploma, Jimi iniziò a dedicarsi alacremente alla musica: i suoi punti di riferimento furono chitarristi della scena blues di Chicago come Elmore James, Muddy Waters ed Albert King, nonché leggende del più risalente delta blues, come Robert Johnson e Leadbelly, e del rock and roll, come Chuc Berry


All'inizio degli anni '60, a causa di alcuni problemi con la legge, si trovò a dover scegliere tra un periodo di reclusione e l'arruolamento: scelta la seconda opzione, Jimi venne arruolato il 31 maggio 1961 nella 101st Airborne Division ed inviato di stanza a Fort Campbell, nel Kentucky, dopo un breve addestramento. Ad ogni modo, la sua avventura nei ranghi militari durò molto poco: i suoi ufficiali, constatata la sua generale indolenza verso gli ordini e la disciplina, si convinsero ben presto a congedarlo dall'esercito.


Woodstock e la nuova formazione

Il festival di Woodstock del 1969 fu sicuramente uno degli eventi più rappresentativi per l'intero immaginario collettivo correlato alla musica degli anni '60 ed al movimento flower power. In tale contesto, la performance di Jimi Hendrix divenne un vero e proprio simbolo del festival stesso oltre che del pensiero pacifista di quegli anni. L'esibizione del chitarrista era stata programmata in chiusura della rassegna, la sera del 18 agosto 1969, terzo ed ultimo di quei three days of peace, love and music: a causa dei problemi tecnici e logistici che si verificarono, non ultimo il violento acquazzone che si abbattè sulla zona a metà del secondo giorno, la sua performance dovette essere procrastinata al mattino del giorno successivo. L'enorme folla dei tre giorni precedenti (oltre 500.000 spettatori paganti) si era considerevolmente ridotta ed Hendrix chiuse il festival davanti ad un'udienza - senz'altro rispettabile ma decisamente inferiore alle aspettative - di circa 180.000 spettatori, esausti ed in molti casi persino svagati.


Il chitarrista si presentò sul palco con una formazione espansa, introdotta dallo speaker come Jimi Hendrix Experience ma prontamente ripresentata dallo stesso Hendrix come Gipsy Sun And Rainbows: ne seguì una esibizione di due ore - tra le più lunghe in assoluto della sua carriera - buona ma non eccellente, anche a causa dell'ancora scarsa armonia con il resto della band, dell'insufficiente soundcheck e di alcuni problemi tecnici connessi all'impianto microfonico.


Jimi Hendrix suona The Star-Spangled Banner a Woodstock (1969).
Jimi Hendrix suona The Star-Spangled Banner a Woodstock (1969).

Quello che più rilevò, ad ogni modo, in quella storica esibizione, fu la celeberrima trasfigurazione chitarristica operata sul tema di The Star-Spangled Banner, inno degli Stati Uniti D'America: Hendrix si accanì sul tema dell'inno in maniera selvaggia, intervallandolo con feroci simulazioni sonore dei bombardamenti e dei mitragliamenti sui villaggi del Vietnam, sirene di contraerea ed altri rumori di battaglia, il tutto avvalendosi della sua sola chitarra.


Nella realtà dei fatti, rimane tuttora estremamente controverso il significato che Hendrix volle attribuire a quel modo di proporre l'inno nazionale statunitense. Seppure la sua ragion d'essere sia piuttosto chiara, c'è da dire che già da un anno tale versione di The Star Spangled Banner veniva eseguita dal vivo e lo stesso Hendrix è sempre stato piuttosto sibillino sul tema: in una intervista a ridosso al festival di Woodstock il chitarrista si dichiarò disinteressato alle questioni politiche, e ad una domanda più precisa - rivoltagli al Dick Cavett's Show - sul perché della sua resa così poco ortodossa dell'inno americano rispose candidamente "penso che sia meraviglioso suonarlo così".


Neppure è vero però, come alcuni hanno voluto insinuare, che Hendrix fosse addirittura favorevole all'intervento in Vietnam: oltre alla fin troppo eloquente trasfigurazione dell'inno americano effettuata a Woodstock, si pensi ad esempio che il brano Machine Gun, contenuto nel suo ultimo LP Band Of Gypsys, è un'esplicita canzone di protesta contro la guerra.



Jimi Hendrix - Woodstock Improvisation

7 commenti:

Achab ha detto...

6 un grande,se ti piace il buon jimi,6 trooopppooo forte,bello il tuo blog,ciao.

pasticcino ha detto...

Ciao Adam,
che sei un grande lo dico anch'io Fratellone e ti invito a visitare il blog del mio amico Drummer visto che parlate della stessa passione:
http://iloveonlyrockandroll.blogspot.com/

bacioneeeeeeeee

drummer ha detto...

Ciao Adamus,
Jimi Hendrix è stato sicuramente uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi anche se non sono d'accordo a stilare classifiche; a queli livelli, non ci può essere un primo, un secondo e un terzo come alle olimpiadi. Non è quello che, secondo me, lo ha reso "unico"...a mio avviso è stato il suo modo di smaterializzarsi, entrare nello strumento e cavarne fuori dei suoni e delle armonie del tutto inimmaginabili, essere un tutt'uno con la chitarra ed essere un trampolino di lancio per le nuove generazioni.
Grazie della visita è stato un piacere conoscerti e grazie anche alla mia amica Pasticcino.
ciao a presto

Paola C. ha detto...

Veramente un grande chitarrista , unico nel suo genere .I suoni che ci ha fatto sentire con la sua chitarra , sono indimenticabili . Grazie di averci ricordato "Un grande " . Un carissimo saluto e a presto.

Gabry ha detto...

Grande chitarrista che con la sua originalità rimarrà tra i nomi più celebri della storia della usica leggera.

Un saluto Adamus e buon fine settimana!

Graziella e Imma Sotgiu ha detto...

GIUSTO Adamus ,Jimi Hendrix è , ancora oggi ,il più grande chitarrista che ci sia mai stato la chitarra con lui non era un semplice, per quanto affascinanate strumento , ma una parte vibrante del suo splendido corpo, quello che ci ha trasmesso non potrà essere sostituito da nessun altro musicista ancorauna volta grazie Adamus per la scelta
Buon fine settimana
Graziella

xtravaned ha detto...

Non c'è dubbio che sia lui...Super HendriX